Terrazzo, Palladiana, Mosaico

Il Terrazzo alla Veneziana appartiene a una tradizione di eccellenza dell’arte veneta. A partire dall’Opus Signinum di epoca romana, la tecnica del Terrazzo è giunta a noi attraverso il Rinascimento a Venezia, e viene tuttora praticata direttamente in opera, mediante l’impiego di personale altamente specializzato.
Oggi, con la parziale introduzione del calcestruzzo e l’uso di macchine levigatrici, sono stati ridotti i tempi di esecuzione e soprattutto gli spessori necessari alla realizzazione di un buon Terrazzo.
Il Laboratorio propone rielaborazioni di modelli antichi e interpretazioni moderne su disegno, sempre nel rispetto della tecnica di esecuzione classica, perpetuata da artigiani esperti, mediante l’impiego di materiali accuratamente selezionati.
In generale il Terrazzo viene realizzato con ogni tipo di pietra e di marmo (anche raro o pregiato) e talvolta arricchito con l’inserimento di vetro, metallo o pietre dure come lapislazzulo e diaspro, o madreperla. Questi inserti, se radi e in contrasto di colore rispetto al resto della semina, vengono chiamati “moschettature”.
Al di sopra di una certa dimensione (circa 4/5 cm) gli inserti prendono il nome di “scaglie”. Non è raro trovare nei vecchi Terrazzi scaglie provenienti da pavimenti più antichi, recuperati per la loro preziosità, a volte addirittura da pavimenti romani.
Ancor oggi si realizza anche il cosiddetto “cocciopesto” ove il materiale di semina è costituito, come un tempo, in massima parte da “cocci” ovvero frammenti di laterizio macinati. Il materiale di semina si ottiene macinando cotto vecchio, preferibilmente coppi ma anche tavelle e mattoni di recupero. Non si utilizzano mai materiali di nuova produzione perché non garantirebbero la coesione del pavimento.
Come si realizza

 

Palladiana

Il pavimento alla Palladiana rappresenta una libera interpretazione del disegno di posa ad “Opus Incertum” tipico dei Romani. L’impiego diffuso di questa forma pavimentale risale al XVI secolo ed è dovuta ad Andrea Palladio. Per la Palladiana si utilizzavano lastre litiche di forma irregolare, generalmente di dimensione non superiore a 15/20 cm e di spessore 2/3 cm, spesso prodotti residuali di altre lavorazioni, ragione per cui questa tecnica risultava particolarmente economica.
Ancora oggi il pavimento alla Palladiana si realizza in opera ricavando le scaglie (rotte a mano con la “martellina”) da lastre di marmo di varie tipologie e colorazioni.
Le scaglie vengono infisse per una parte del loro spessore in un letto di malta cementizia, sopra un massetto di sabbia e cemento già predisposto di circa 4/5 cm di spessore, lasciandone in evidenza la superficie, generalmente grezza a filo di sega.
Le fughe vengono poi sigillate con una boiacca di cemento bianco, o colorato con terre e/o pigmenti, a seconda delle indicazioni di progetto.
Dopo la rullatura, e a seguito dell’indurimento del pacchetto pavimentale, si procede con la levigatura e la lucidatura, nonché con un trattamento finale a cera che produce l’effetto risaltare al massimo i disegni e i colori dei materiali impiegati.
Considerata la grande varietà dei marmi a disposizione è possibile ottenere infinite soluzioni cromatiche. Un ruolo determinante nel risultato finale è attribuito alla forma e alle dimensioni delle scaglie che possono essere più o meno squadrate, o arrotondate.
Come per il Terrazzo alla Veneziana, anche nel pavimento alla Palladiana è possibile inserire linee guida, disegnare campiture, tracciare motivi geometrici e ornamentali.

 

Veneziana lavata 

Si tratta di una particolare versione del Terrazzo alla Veneziana utilizzata prevalentemente per superfici esterne, grazie al suo carattere di sicurezza antiscivolo, qualità estetica e paesaggistica, facilità di lavaggio e manutenzione.
Il procedimento iniziale per la realizzazione della Veneziana lavata è simile a quello del Terrazzo, ma con la predisposizione di giunti dilatazione più frequenti.
Entro le 24 ore successive alla semina il pavimento viene lavato e/o “spugnato” per rimuovere parte del legante superficiale.
Dopo circa un mese si effettua un ulteriore lavaggio con appositi prodotti per eliminare gli ultimi residui e per mettere in evidenza gli inerti con i loro particolari effetti cromatici, che dipendono dalla qualità del materiale utilizzato per la semina.

 

Terrazzo, Palladiana e Veneziana lavata Precast

Il Laboratorio Morseletto ha messo a punto un’originale tecnica di “prefabbricazione” del Terrazzo, della Palladiana e della Veneziana lavata.
È infatti possibile realizzare su misura lastre ed elementi angolari o curvi fuori opera, anche di dimensioni notevoli, utilizzando se necessario pannelli e/o strutture di supporto.
Ciò consente, fra l’altro, l’utilizzo dei manufatti come rivestimento parietale e come elemento di arredo.
Il Terrazzo e la Palladiana precast vengono utilizzati anche per il rivestimento di scale, laddove si voglia ottenere la continuità delle superfici pavimentali in ambienti caratterizzati da diversi piani  altimetrici.

 

Mosaico

Il Mosaico è un tipo particolare di decorazione pittorica attraverso cui è possibile riprodurre disegni per mezzo di frammenti o “tessere”, di pietre naturali, di terracotta o di paste vitree.
Il Laboratorio Morseletto mette in pratica varie tecniche tradizionali di lavorazione del mosaico, fra le quali di volta in volta viene scelta la più adatta all’opera da realizzare: dalle superfici interamente musive agli inserti su pavimentazioni in Terrazzo, in Palladiana o in marmo.

 

 

APPLICAZIONI

Terrazzo ClassicoTerrazzo ContemporaneoPalladiana
Veneziana Lavata Mosaico Restauro
Terrazzo, Palladiana e Veneziana Lavata Precast